
Lisbona è una città dalle mille anime, tante quante quelle di tutti i popoli che l’hanno attraversata, conquistata e vissuta. La storia di Lisbona, così come quella del Portogallo intero, è da sempre scandita da alti e bassi, ricchezza e miseria, morte e rinascita.
Perciò caro lettore, se sei curioso di scoprire i segreti della storia di Lisbona, dalla sua nascita, al suo splendore, dai suoi momenti più difficili a quelli in cui lentamente si è ripresa, non ti resta che metterti comodo e continuare a leggere, seguendoci in questo viaggio lungo secoli che toccherà i punti salienti della storia della capitale lusitana.
Nascita e leggende sulla fondazione
Secondo le fonti più accreditate, Lisbona sarebbe stata fondata intorno al 1200 a.C. dai Fenici, popolo di navigatori, con il nome di Ulissipo “baia deliziosa”, per la sua posizione favorevole sulla riva del fiume Tago. Tale nome si collega, secondo alcuni, alla leggenda che attribuisce la fondazione della capitale nientemeno che a Ulisse, che si sarebbe lasciato sedurre dalla regina dallo sguardo enigmatico che governava su quelle terre, metà donna e metà serpente. Pur di edificare una città in quella zona, Ulisse accettò le condizioni della regina, cioè rimanervi per sempre. In seguito però, resosi conto del suo errore e assalito dalla voglia di rimettersi per mare in cerca di nuove avventure, la ingannò per attuare la sua fuga. Una volta accortasi dell’inganno, la regina provò invano a protendersi verso il mare, ma per lo sforzò morì.
La leggenda vuole che i sette colli su cui oggi è edificata Lisbona siano stati creati dalle spire della coda della regina, nel suo tentativo di raggiungere Ulisse.
Le varie dominazioni
Nel 205 a.C., Lisbona passò sotto la dominazione romana con il nome di Felicitas Julia, in onore di Giulio Cesare e in seguito, fu teatro dell’invasione dei barbari e poi dei Mori. Questi ultimi nel 719 la ribattezzarono al-ʾIšbūnah (secondo alcune etimologie “porto sicuro”) e le imposero la loro lingua e religione. Nei quattro secoli del dominio arabo, Lisbona fiorì in tutto il suo splendore. Ancora oggi, possiamo scovare le tracce del periodo arabo nelle pareti ornamentali di piastrelle che adornano strade e palazzi, i famosi azulejos, e in varie parole portoghesi.
Dopo la Riconquista ad opera di Alfonso Henriques, primo re del Portogallo, sostenuto da una flotta di crociati, Lisbona diventò nel 1255 la capitale del Regno del Portogallo.
Il periodo delle scoperte
L’Era dos descobrimentos, tra il 1400 e la metà del 1500, è senz’altro il periodo d’oro della storia portoghese, in cui Lisbona divenne potenza commerciale e marittima, nonché coloniale del mondo. Infatti, prima ancora che Cristoforo Colombo partisse in cerca delle Indie nel viaggio che poi lo portò a scoprire e colonizzare il continente americano, Bartolomeo Diaz aveva raggiunto il Capo di Buona Speranza. In seguito, Vasco da Gama, fu il primo europeo a raggiungere l’India e a dare inizio ai commerci sulla rotta delle spezie.

Risale a questa epoca il primo utilizzo del termine saudades, emblema del sentire portoghese, spesso tradotto con nostalgia o malinconia, ma di difficile resa, in quanto strettamente legato alla storia di un popolo che ha sempre vissuto profondamente la tensione verso il mare, la tristezza per chi parte e la nostalgia per la propria terra e per chi resta.
Il terremoto e la rinascita
Giunta all’apice della sua potenza, anche se caduta per una breve parentesi di 60 anni sotto la dominazione spagnola, Lisbona fu devastata da un terribile terremoto la mattina del 1° novembre 1755, mentre molti fedeli stavano partecipando alla messa. La città fu letteralmente rasa al suolo da una scossa di grado 9 sulla scala Richter che causò anche tsunami e incendi, uccidendo tra le 30.000 e le 40.000 persone.
Fu un disastro umanitario e economico, da cui la città si riprese gradualmente, grazie alla guida del primo ministro del tempo, il marchese di Pombal. Questo statista illuminato, abbattuti anche gli ultimi resti della città medievale pre-esistente, decise di riedificare Lisbona secondo una pianta urbanistica decisamente più moderna, in linea con lo stile neoclassico del tempo, che tutt’oggi fa intuire lo stile di una grande capitale.
Da Napoleone alla dittatura di Salazar
Nell’Ottocento, il Portogallo fu conquistato dalle truppe napoleoniche per poi passare sotto il dominio inglese. Il Portogallo rimase una monarchia costituzionale fino alle rivolte che portarono all’instaurazione della repubblica nel 1910. La neonata repubblica si trovava però in un clima estremamente instabile, dove un governo si succedeva all’altro, mentre una guerra civile era in corso. Ciò indubbiamente favorì l’ascesa al potere nel 1926 del comandante Antonio de Oliveira Salazar, che instaurò un regime fascista fino al 1974, in cui la celebre Rivoluzione dei Garofani (Revolução dos Cravos) segnò l’avvento della democrazia.
Il Portogallo oggi
Il periodo della dittatura ha indebolito economicamente e socialmente il paese, che con l’ingresso nella Comunità Europea nel 1986 ha lentamente iniziato una ripresa che continua tutt’oggi, tra alti e bassi. La storia di Lisbona, come quella del Portogallo, parla di un popolo resistente a catastrofi ambientali e dominazioni straniere, che cade ma che si rialza sempre più forte, con un’anima multiculturale e un cuore che batte al ritmo di tradizioni regionali che, nonostante la modernizzazione permangono intatte.
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